Suor Kornelija con un bambino in chiesa
Suor Kornelija
Suor Josipa
Suor Josipa
Il convoglio in fila in dogana

Il primo viaggio, gli incontri e la nascita dell’Associazione

Nell’agosto 2003, Carlo, Carla, Rita, Nicolò, Amalia, Santina, Mariapaola, Elena e Massimo, si ritrovarono senza conoscersi, unici “genovesi”, su un pullman in viaggio verso Meðugorie in pellegrinaggio accompagnando un gruppo di disabili. Fu un viaggio ricco di emozioni, i cui frutti li avremmo visti più tardi.

Su insistenza di Amalia, l’accompagnammo da “Suor Josipa”, solo perchè aveva quattro grandi valigie da consegnare, ma in realtà non sapevamo dove stavamo andando, cosa avremmo visto e chi avremmo incontrato. Purtroppo Suor Josipa, nell’aprile 2003, era ritornata alla Casa del Padre e l’opera veniva portata avanti dalla sorella Suor Kornelia, la quale ci chiese di aiutare i suoi bambini e ci fece presente le difficoltà ad affrontare l’inverno.

Ritornati a Genova, ci chiedevamo come avremmo potuto fare per portare aiuto a quei bambini e a quella Suora. Nell’arco di 2 o 3 giorni maturò in noi l’esigenza di formare un’Associazione e l’8 settembre 2003 fu costituita l’Associazione Fabio – Vita nel Mondo Onlus. La scelta del nome è un chiaro richiamo alla difesa della vita nel mondo e Fabio, fa riferimento al figlio di Rita e Nicolò deceduto nell’ottobre 2002 e che fu il collante durante tutto il viaggio dell’agosto 2003.

Ben presto iniziammo a fare le prime raccolte alimentari davanti ai supermercati e iniziammo ad accomulare generi alimentari. Ora mancava solo il tramite che ci consentisse di trasportare le cose raccolte ai bambini di Suor Kornelia.

La Provvidenza, attraverso Caterina di Torino, non si fece attendere e ci inviò i numeri di telefono di due “esperti del settore”: Alberto Bonifacio di Pescate e Giuseppina Mazier di Tortona. Ci mettemmo in contatto con Alberto e Giuseppina e il 28 dicembre 2003 partimmo per il nostro primo convoglio….

Durante questo primo viaggio abbiamo incontrato il piccolo Semir e sua mamma Mirsada, molto malati e allo stremo delle forze e Baba Maria, una vecchietta che viveva nel campo profughi di Tasovčići, a cui la guerra aveva tolto tutto anche i cinque figli e che ci ha fatto capire quanta serenità e quanto amore scaturiscono dal perdono.

Da lì molti viaggi si susseguirono e molti progetti sono nati e andati a buon fine. Abbiamo conosciuto molte realtà dolorose tutte diverse, molti bambini e molti anziani, tanti amici che contano sul nostro povero aiuto, alcuni nel frattempo non ci sono più sono ritornati alla Casa del Padre e da lì siamo sicuri che pregano per noi e per tutti quelli che in questi anni ci hanno aiutato.

Vogliamo ringraziare Maria e a Suo Figlio Gesù che in tutti questi anni ci hanno permesso di aiutare qualche fratello meno fortunato e ci hanno sempre accompagnato e guidato duranti i viaggi e nella realizzazione dei progetti.

Fabio
Fabio Di Falco
Alberto Bonifacio alla guida del suo furgone Caritas
Alberto Bonifacio
Giovanna con in braccio un bimbo
Giovanna Brini