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Pellegrinaggi di Carità

In questo periodo di pandemia, abbiamo dovuto sospendere i nostri viaggi in Bosnia per evidenti problematiche sanitarie e normative (quarantena al ritorno dalla Bosnia), ma soprattutto perché non avremmo potuto incontrare le persone, parlare con loro e sentire i loro problemi e cercare soluzioni. In questi mesi l’Associazione ha però continuato a portare avanti economicamente sia i progetti sviluppati in questi anni a Sarajevo (in collaborazione con Associazione Sprofondo) e Mostar (presso l’Orfanotrofio comunale) sia il sostegno economico sociale alle famiglie bisognose. Grazie all’aiuto di Zorica, Denita e Haijrija referenti sul territorio bosniaco, siamo riusciti a raggiungere e proseguire tutta l’attività. Mancavano però gli aiuti alimentari; per questo motivo abbiamo pensato di inviare tutti gli aiuti raccolti in questi mesi di attesa con un camion alla nostra referente in Bosnia e da lì giorno per giorno Zorica e il marito Dragan avrebbero provveduto a distribuire tutti gli aiuti capillarmente. Il 5/6/7 novembre scorso abbiamo trasferito tutti gli aiuti e i pannoloni a Vicenza nel grande magazzino messo a disposizione da Ivan dove con grande lavoro sono stati confezionati da Ivan insieme a Emilio, Lorenzo, Daniele, Teresio, Gino, Mauro, Cuccioloe Paolo 17 palletts (12 di alimentari e 5 di pannoloni). Sono stati preparati i pacchi da distribuire a ciascuna famiglia seguita a Konijc e in Erzegovina. Sono stati preparati alimentari per Sarajevo (Ass.ne Sprofondo, Orfanotrofio Bijelave, Orfanotrofio Sos Kinderdorf ) per Busovaca ( Associazione Dar Srz) per Konijc (Merhamet locale) per l’Erzegovina (Orfanotrofio di Mostar, Campo profughi Tasovici, campo profughi Grude ). Giovedi 19 novembre pomeriggio il camion Bosniaco è arrivato per caricare tutto e sabato mattina gli aiuti erano nel magazzino a Oplicici pronti per essere distribuiti.

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PELLEGRINAGGIO DI CARITA’ 27/12/2019 – 02/01/2020

Pellegrinaggio di carità  27/12/2019  – 02/01/2020

Dal 27 dicembre al 02 gennaio, 4 furgoni e due pulmini con 25 volontari di ogni età provenienti da Genova, Novate Milanese, San Felice su Panaro, Reggio Emilia, Rubiera, Gambolò e Rovello Porro, hanno portando aiuti in Bosnia.

Dopo un giorno di viaggio arriviamo a Gospic dove pernottiamo e il mattino successivo dopo tre ore di attesa svolgiamo le pratiche doganali a Bijaca e proseguiamo per Medjugorie. Nel pomeriggio iniziamo a visitare le famiglie seguite in Erzegovina alle quali lasciamo i pacchi famiglia alimentari e in alcuni casi un piccolo contributo economico per l’acquisto delle medicine o per il sostegno dei bambini. Fatto ritorno a Medjugorie alle 18 partecipiamo alla messa internazionale in chiesa a Medjugorie con ancora gli addobbi e le musiche del Natale.

Domenica 29 dicembre dopo la messa in italiano partiamo alla volta di Mostar. Visitiamo il villaggio di Hobina dove scarichiamo i pacchi alimentari preparati a Gambolò.

Proseguiamo per l’Orfanotrofio di Mostar dove la Direttrice Dalida e i bambini ci attendo per salutarci. Ci hanno peparato il pranzo per dimostrarci che il progetto “ La Cucina del cuore “ è operativo e ha un effetto positivo sui ragazzi; infatti le ragazze con la supervisione della nostra cuoca Slata hanno preparato un buonissimo pranzo tipico che consumiamo nel refetorio dell’Orfanotrofio. Scarichiamo abbondanti alimenti e altri materiali fra cui una lavastoviglie ed un forno a micronde che aspettavano chitarre e un organo bellissimo che andrà a completare gli strumenti delk progetto la” musica del cuore”. Dopo abbracci e saluti proseguiamo  nel nostro giro e visitiamo la famiglia di Djenana dove oltre agli alimentari ed un contributo per i due bimbi, consegniamo anche un bellissimo orologio da parete con Minnie per la piccola Ajla. Ci spostiamo poi a casa di Mirsada dove purtroppo troviamo lei disperata per le condizioni della casa e parliamo con il figlio Semir per cercare una soluzione.

Salutati i nostri amici e dopo un viaggio di circa un’ora raggiungiamo il Campo profughi di Dubrava a Grude dove ci attendono Marinko e Svonko. Lasciamo un abbondante scarico per le 13 persone ancora residenti nel campo, persone per lo più anziane e malate e per le 14 che sono uscite da un mese ma che fuori di qui fanno aoncora più fatica a tirare avanti. Lasciamo il solito contributo per le medicine che Marinko acquisterà mese per mese. Ci salutiamo augurandoci buon nuovo anno (Sretan nova godina!!) e dandoci appuntamento al convoglio di Pasqua.

Il giorno 30 dicembre partenza alle 5.45 per raggiungere Sarajevo, dove arriviamo alle 9,30 effettuiamo un abbondante scarico per l’Associazione Sprofondo che preparerà i pacchi famiglia per i poveri seguiti direttamente da loro, e per l’Associzione Dar Src di  Busovaca che segue 450 persone povere.

A Sprofondo l’ambulatorio “ Casa Angela” funziona e in questo viaggio Luigi di Rovello ha portato un lettino aggiuntivo e due separè per poter aumentare il numero degli assistiti.

Finiti gli scarichi aSprofondo, saliamo all’Orfanotrofio Comunale Bijelave dove scarichiamo alimentari e assistiamo alle prove dello spettacolo di fine anno che i bambini erano intenti a ripetere. Salutati i nostri amici ci dirigiamo all’Orfanotrofio Kinderdorf dove scarichiamo alimentari e materiale per bambini. Dopo il pranzo nei locali di Sprofondo ci dirigiamo a Konijc presso i locali della Merhamet, dove ci attendono le famiglie seguite dall’associazione. Per questo scarico ci appoggiamo alla Merhamet locale con la quale ormai da anni è nata una fruttuosa collaborazione soprattutto con l’aiuto di Nazif il responsabile. Nel magazzino scarichiamo pannoloni e indumenti mentre nel piccolo ufficio incontriamo le famiglie del progetto “Aiutami a non andare in Orfanotrofio” a cui consegniamo il contributo economico, i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro a cui aggiungiamo il fresco acquistato il giorno precedente da Luigi di Rovello. Anche in questo viaggio Elena e Luigi Con l’aiuto di Denita parano singolarmente con ogni famiglia per sapere le novità sanitarie o della famiglia e rimodulare l’aiuto sulla base delle effettive esigenze di ogni nucleo familiare. Questo è il fondamento del progetto: seguire le famiglie  nel divenire della vita con l’obbiettivo di fornire l’aiuto nel momento del bisogno e aiutare a camminare, chi dopo il periodo di aiuto, può proseguire da solo.

Incontriamo inoltre i bambini malati a cui consegniamo le medicine. In questa cittadina la nostra Associazione porta avanti ormai da 5 anni il progetto “Fisioterapia quotidiana“ attraverso il quale la fisioterapista dell’Associazione Boris incontra settimanalmente i bambini disabili seguiti e verifica i progressi e dà le consegne alle famiglie per la settimana. Il servizio viene svolto in collaborazione con il Centro Sociale di Konijc che ci ha messo a disposizione una palestrina della scuola. Il progetto nasce dall’esigenza di assicurare ai bambini e ragazzi più disagiati un servizio di fisioterapia che altrimenti non esisterebbe se non per i più benestanti. Ci viene a salutare Adem con il suo papà e possiamo vedere con i nostri occhi che Adem sta bene cammina e che tutti gli sforzi che per tre anni con l’aiuto di Stefano e Donatella di Arese sono stati affrontati per acquistare la costosa medicina sono stati ripagati.

Martedì 31 di buona mattina saliamo sulla collina delle Apparizioni per la preghiera di gruppo e personale e alle 11.00 partiamo alla volta di Capljina per lo scarico al campo profughi di Tasovcici, dove ci attende Zorica la responsabile. Scarichiamo dai furgoni pasta, riso, pelati, legumi, biscotti, olio semi, farina, zucchero, marmellata, cioccolata, panettoni, sapone di marsiglia, detersivo piatti e shampoo a cui aggiungiamo pollo, latte e pane acquistato in loco da Luigi di Rovello. Il pacco famiglia per ciascuno dei residenti viene preparato al momento sulla base del numero dei componenti la famiglia. I nostri volontari più giovani aiutano i residenti a portare i pacchi nelle loro casette di metallo (container).

Terminata la distribuzione, raggiungiamo il campo “irlandese” a Domanovici dove consegniamo i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro a cui vengono aggiunti latte, pollo, pane, coperte e pannoloni. Abbiamo il tempo per visitare due nuove famiglie Antonia una vecchina di 80 anni a cui è andata a fuoco la cucina ci chiede di aiutarla a risistemare la casa e una famiglia con due figli comn Handicap mentale in difficoltà economica a cui lasciamo un abbondante scarico di alimentari.

La sera trascorriamo la fine anno alla Comunità Cenacolo nella Veglia di Capodanno con la Santa messa, i canti e i balli.

Mercoledì 1 gennaio partecipiamo alla messa in italiano e nel pomeriggio completiamo gli ultimi scarichi con le poche cose rimanste visitando la Comunitò Cenacolo Campo della Gioia e la Comunità Majka Krispina. Alle 21 siamo alla Comunità Cenacolo per ascoltaare il bellissimo concerto di Christian Rock dei Reale.

Mercoledi 2 gennaio  si rientra a casa con partenza alle 6.

Questo nuovo anno che inizia ci vedrà ancora impegnati a supportare le cure mediche di chi piccolo o grande non trova la soluzione in Bosnia e quindi già in lista abbiamo Amna per la sua epilessia, Sabina per la sclerosi multipla, Danin che dovrà termina gli interventi al palato, Iva che ha in programma un day hoispital in reumatologia al Gaslini di Genova.

Grazie Maria che ci hai voluto anche questa volta nella tua terra benedetta e ci hai permesso anche questa volta e senza nessun merito di essere le tue mani protese verso il prossimo sofferente perché malato, orfano, solo, abbandonato, anziano, arrabbiato, depresso. Ti affidiamo questo nuovo anno: ti chiediamo di guidare ogni nostra attività, di darci la forza di camminare sempre nel sentiero da Te tracciato e aiutarci a essere docili e fedeli strumenti dell’Amore di Dio per tutti i fratelli.

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Pellegrinaggio carità 30 ottobre – 02 novembre

Dal 30 ottobre al 03 novembre, 9 furgoni, tre pulmini con 49 persone di ogni età provenienti da Genova, Novate Milanese, San Felice sul Panaro, Barbarano Vicentino, Reggio Emilia, Albino, Olginate, Gambolò e Rovello Porro e Comacchio, hanno portato aiuti in Bosnia.
Dopo un giorno di viaggio arriviamo a Gospic dove pernottiamo. Il mattino successivo dopo le formalità doganali a Bijaca ci dirigiamo al campo di Hodbina e consegniamo i pacchi famiglia preparati dal gruppo di Gambolò.
Salutiamo i nostri amici e raggiungiamo l’Orfanotrofio di Mostar Est dove facciamo un abbondantissimo scarico di alimentari e incontriamo Dalida la Direttrice con la quale parliamo dei progetti che coinvolgono i bambini portati avanti dall’associazione da oltre 10 anni. Il nuovo progetto “Logopedia del cuore” iniziato da qualche mese prevede la presenza di un Logopedista costantemente in Orfanotrofio. Complessivamente i progetti attualmente portati avanti dall’Associazione all’interno dell’Orfanotrofio di Mostar sono 7 e
richiedono un grande sforzo economico perché per ogni progetto garantiamo il personale e i materiali costantemente, ma siamo comunque convinti che il tempo impiegato fruttuosamente in orfanotrofio abbia un valore inestimabile se confrontato con il pericoloso vuoto cosmico della noia e dell’apatia. Dopo il pranzo offertoci dalla cucina salutiamo i nostri amici e raggiungiamo l’Istituto Sacra Famiglia dove scarichiamo alimentari e pannoloni.
Portiamo poi aiuti in alcune famiglie di Mostar seguite dall’Associazione attraverso il progetto Angelo Custode. Prima di fare ritorno a Medjugorie, andiamo a Grude al campo profughi Dubrave dove ci attendono Svonko e Marinko per un abbondante scarico di alimentari e per lasciare un contributo economico per le medicine per gli anziani del campo profughi.
Venerdi 1 novembre alla mattina si parte alle sei destinazione Sarajevo parrocchia di Dobrinija, dove arriviamo alle 9.30 in tempo per partecipare alla Santa Messa celebrata per noi da Padre Daniel. Nei locali di Sprofondo scarichiamo alimentari pannoloni e altri materiali per i progetti seguiti dall’Associazione Sprofondo, e dall’Associazione “Dar Srz” di Busovaca. Scarichiamo inoltre per Il Pane di Sant’Antonio che gestisce mense popolari a
Sarajevo, per Mjedenica una casa per disabili e per la Casa protetta delle donne maltrattate, l’Orfanotrofio Comunale e l’Orfanotrofio Sos Kinderdorf .
Presso l’Associazione Sprofondo è operativo l’ambulatorio di Fisioterapia “Casa Angela” che abbiamo inaugurato ad agosto e che oggi offre aiuto a persone sociali a pieno regime. La realizzazione dell’ambulatorio è frutto della preziosa collaborazione con la fisioterapista genovese Cristina Giannotta che ha seguito il progetto fin dall’origine. Le attrezzature sono state donate dalla Alphamed e dalla stessa Cristina. Il progetto portato avanti con la
collaborazione di Sprofondo viene finanziato dalla nostra Associazione grazie al contributo del nostro amico e socio Lorenzo di Novate.
Lasciata Sarajevo scendiamo a Konijc presso l’ufficio della Merhamet locale dove ci attende Nazif. Scarichiamo i pacchi famiglia preparati il giorno prima e uniamo quelli che ha preparato Felice di Rovello per le famiglie più numerose e molti pannoloni.
Nel piccolo ufficio incontriamo le famiglie del progetto “Aiutami a non andare in Orfanotrofio” a cui consegniamo i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro e da Daniela e Marco di Gambolò a cui aggiungiamo il fresco acquistato da Luigi di Rovello e il previsto aiuto economico. Anche in questo viaggio parliamo singolarmente con ogni famiglia per sapere l’evoluzione della situazione e modulare l’aiuto sulla base delle effettive esigenze di ogni famiglia.
Dopo aver incontrato tutte le famiglie saliamo a Dresnica per portare aiuti a una famiglia seguita dall’associazione. Alle 21.30 facciamo ritorno a Medjugorie.
Sabato 2 novembre alla mattina andiamo a Caplina circa 40 minuti da Medjugorie per lo scarico al campo profughi di Tasovici. Piove molto forte e decidiamo di preparare i pacchi famiglia al coperto e poi una volta pronti andare a distribuirli al campo profughi. Ogni pacco per una persona contiene pasta, riso, pelati, legumi, biscotti, olio semi, farina, zucchero, cioccolata sapone di marsiglia detersivo piatti e shampoo e pollo, latte e pane acquistato in loco da Luigi di Rovello. Una volta pronti tutti i pacchi ci rechiamo prima nelle casette “irlandesi” a Domanovici dove consegniamo anche i pacchi famiglia a cui vengono aggiunti per chi ne ha necessità coperte e pannoloni. I residenti di queste casette sono tutte persone anziane che per molti anni hanno vissuto al campo profughi di Tasovici.
Scendiamo al campo di Tasovici dove sotto un diluvio consegniamo i pacchi famiglia ai residenti. Lasciato il campo visitiamo tutte le famiglie seguite in Erzegovina, alle quali consegniamo, i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello e Emilio di San Felice sul Panaro e da Daniela e Marco di Gambolò.
Per le famiglie inserite nel progetto Angelo Custode lasciamo un contributo economico per la famiglia. Rientriamo a Medjugorie per il meritato riposo, alcuni salgono la Collina delle apparizioni, alcuni portano gli ultimi aiuti alla Comunità Cenacolo. Alle sei partecipiamo alla Santa messa prefestiva
Domenica 4 novembre si rientra a casa con partenza alle 6.

Ringraziamo Maria che ci hai permesso, anche questa volta e senza alcun merito, di essere le Sue mani protese verso il prossimo offerente perché  malato, orfano, solo, abbandonato, anziano, arrabbiato, depresso.
Grazie Maria perché anche in questo viaggio non ci hai lasciati soli, ma ci hai accompagnato in ogni incontro, in ogni mano stretta, in ogni abbraccio, in ogni lacrima, in ogni storia drammatica ascoltata e in ogni gioia condivisa.
Grazie a tutti i benefattori che sono stati strumento della Provvidenza e spinti ci hanno garantito aiuti economici e materiali per tutti i bisognosi incontrati e sostenuti dalla nostra piccola associazione.

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Sabato 9 novembre Maurizio di Magreta e Emilio di San Felice sul Panaro sono partiti destinazione Bosnia per portare in Italia Robert e Boris per i controlli ai gessi dopo le operazioni di settembre e Danin per i controlli al cuore e per programmare il secondo intervento al palato.

Sabato 16 novembre Ieri sera Lorenzo e Teresio di Novate hanno accompagnato a casa Robo, Boro e Danin. Robo e Boro sono venuti a Genova per il controllo degli arti inferiori dopo le operazioni. Danin è venuto per fare i controlli al cuore e al palato dopo gli interventi. Tutti i controlli sono andati bene con felicita di tutti.
Ringraziamo Emilio di San Felice e Maurizio di Magreta per essere andati a prendere i bimbi in Bosnia e Lorenzo e Teresio per averli riaccompagnati. Ringraziamo la Parrocchia di Formiggine e la Fondazione Giuseppe Mozzanica per averci messo a disposizione i pulmini per il trasporto dei bimbi.

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Robert e Borislav – La speranza di correre

Robert  e Borislav sono due bambini di 4  e 7 anni che vivono a Mostar. Fin dalla nascita hanno una malformazione ai piedi e fanno molta fatica a camminare. Li abbiamo conosciti nell’agosto del 2018 a Mostar e nel novembre 2018 sono venuti a Genova per una visita ortopedica presso l’ospedale Gaslini di Genova. La visita conferma la necessità dell’intervento per migliorare la possibilità di camminare. Il 09 settembre sono partiti dalla Bosnia accompagnati da Emilio di Finale e Maurizio di Magreta e sono arrivati a Genova. Mercoledi’ 11 settembre sono stati operati a entrambi i piedi dal dott. Senes. Venerdi mattina Agostino della Coop Taxiha accompagnato i bambini a Piacenza dove li aspettavano Maurizio e Cecilia di Magreta che li hanno riaccompagnati a casa. Ringraziamo  la Provvidenza che ha reso possibile tutto questo.

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PELLEGRINAGGIO DI CARITA’ 13 – 23 AGOSTO 2019

PELLEGRINAGGIO DI CARITA’ 13 – 23 AGOSTO 2019

Dal 13 al 23 agosto 7 furgoni e due pulmini e 24 volontari hanno portando aiuti in Bosnia. Questo anno abbiamo voluto ad inizio viaggio fermarci a Basovizza e portare un omaggio ai caduti delle Foibe e capire meglio la tragedia del popolo istriano attraverso il racconto della nostra guida Primo.

Il giorno 14 dopo le formalità doganali a Bijaca andiamo a Medjugorie per alleggerire un po’ i furgoni con il carico che ci servirà in Erzegovina nei prossimi giorni. Nel pomeriggio andiamo al campo profughi di Dubrava a Grude dove scarichiamo aiuti per gli ultimi 23 profughi ancora presenti e lasciamo il contributo a Marinko per l’acquisto delle medicine alle singole persone malate. Salutati gli amici del campo di Grude ci dedichiamo ad una breve preghiera presso la madonna di Tihaljna.

Il giorno 15 al mattino partecipiamo a Medjugorie alla messa in italiano per la festa dell’Assunzione di Maria e al pomeriggio andiamo a Domanovici per lo scarico ai “Campi irlandesi” dove distribuiamo alimentari e poi visitiamo le famiglie seguite dall’Associazione in questa zona lasciamo un contributo economico per la famiglia Nikolic’ e pacchi famiglia perparati da Felice di Rovello Porro e Emilio di Finale. Dopo cena partecipiamo all’Adorazione Eucaristica.

Il giorno 16 agosto di buon mattino raggiungiamo Sarajevo destinazione Sprofondo e alle 10.30  incontriamo presso l’associazione “ Obrazovanje grad BiH” il generale Jovan Diviak, eroe della guerra per essere rimasto a difendere Sarajevo durante l’assedio da parte dell’esercito serbo. Ci ha raccontato con molti particolari il periodo della guerra e ci ha fatto comprendere che l’unica medicina che può guarire i cuori feriti è il perdono reciproco e l’integrazione fra le diverse etnie. Dopo il pranzo scarichiamo il furgone di Paolo presso Sprofondo e nel pomeriggio andiamo all’orfanotrofio Sos Kinderdorf di Sarajevo dove, oltre a scaricare alimentari, pannolini, materiale scolastico e materiale per la pulizia, organizziamo una festa con giochi, musica e balli. E’ stata una bella festa con molti dei bambini venuti al campo estivo nei vari anni. E’ bello incontrare oggi, i bambini e i ragazzi e sentire ancora l’affetto che ci lega e il valore che l’esperienza al campo estivo ha lasciato nelle loro vite:

Il giorno 17 andiamo a Busovaca, una cittadina a nord di Sarajevo dove abbiamo instaurato una collaborazione con l’associazione “Dar Srza“ che si occupa di seguire le famiglie sociali in questa zona. Dopo lo scarico presso di loro, le famiglie inserite nel nostro progetto hanno organizzato una festa per ringraziarci del campo estivo. Al secondo anno di progetto possiamo ritenerci soddisfatti della collaborazione e degli obbiettivi raggiunti. Per una famiglia nella quale il papà si è ammalato, acquistiamo in loco una mungitrice semiautomatica. Dopo i saluti e le informative su alcuni bambini malati che seguiamo, facciamo rientro a Sarajevo e nel pomeriggio alle 17 andiamo all’orfanotrofio Bjelave e intratteniamo i bambini con musica, palloncini e distribuzione di giochi. Anche qui abbiamo l’occasione per rivedere e incontrare i bambini che sono venuti al campo estivo a Genova. Al termine della giornata Don Giovanni celebra la Santa messa.

Il giorno 18 al mattino presto partiamo per Srebrenica per una giornata dedicata al ricordo di quanto successo in Bosnia durante la guerra e per incontrare le famiglie dei ragazzi ortodossi e musulmani che sono venuti al campo estivo a Genova. Incontriamo i genitori presso l’Associazione Maja a Kravica e salutiamo i bambini e parliamo dei progetti comuni, delle difficoltà oggettive nello sviluppo e nella volontà di proseguire nella collaborazione. Ringraziamo i genitori e i responsabili delle associazioni di aver mandato al campo 8 bambini con due accompagnatrici Lasciamo aiuti a entrambe le associazioni  Lasciata Kravica ci rechiamo al memoriale di Potocari dove ci attendono alle 15 per la proiezione del film sull’eccidio di Srebrenica e la visita alla fabbrica allora quartiere generale delle forze Onu e dove cercarono rifugio la maggior parte della popolazione bosniaca di Srebrenica assediata dalle forze serbo bosniache del generale Mladic. Alle 17.30 celebriamo la Santa messa nella moschea del memoriale di Potocari affidando tutti i defunti del memoriale e i loro uccisori alla misericordia del Padre. Terminata la Messa facciamo ritorno a Sarajevo con il nostro carico di emozioni per quanto visto e vissuto in questa giornata.

Il giorno 19 come da programma andiamo nella località di Fojnica dove portiamo aiuti agli ospedali psichiatrici di Bakovici e Drin. Andiamo prima all’ospedale di Bakovici, una struttura con 480 ricoverati tutti adulti, dove arriviamo alle 10.00; come consueto già al cancello ci sono i primi abbracci Un piccolo gruppetto di noi scarica gli aiuti, mentre la maggior parte del gruppo si dedica all’animazione nel piazzale antistante l’ospedale. Da una parte c’è la musica e i balli a cui partecipano ricoverati, volontari e personale dell’istituto, mentre in un altro punto si gonfiano palloncini modellati per tutti e si distribuiscono caramelle morbide, in altri punti alcuni volontari si intrattengono con i ricoverati, ognuno vuole raccontare la propria storia e ritroviamo Ielena che ci aggiorna sui suoi figli Mato ci racconta della sua vita da disabile a causa della guerra. Ognuno vuole avere un momento personale, molti di loro parlano inglese molto bene segno di una vita precedente. Salutiamo Nesad amico da molti anni che sulla sua carrozzella si informa delle nostre famiglie o di chi in questo viaggio non è presente. In un altro punto Don Giovanni con la chitarra intrattiene un gruppo numeroso di ricoverati accompagnando i loro canti in serbo croato. Sono due ore e mezza di vera amicizia con tanta tantissima gioia e tanti abbracci. Alle 12.30 concludiamo la festa con un mega trenino danzante. Dopo il pranzo al sacco, alle 15:00 arriviamo al Zavod Drin, una struttura che ospita circa 450 ricoverati, in questo ospedale si trovano pazienti psichiatrici anche gravi e alcuni padiglioni di bambini e ragazzi. Dopo lo scarico di alimentari, materiale ospedaliero, detersivi e pannoloni visitiamo alcuni reparti della struttura. Ci accompagna Nihada una infermiera e insieme a lei visitiamo i reparti dei bambini portando abbracci, peluches e caramelle geleé. Salutiamo bambini e operatori e ancora carichi di emozioni e mille domande nella testa raggiungiamo Sarajevo dove celebriamo la Santa messa nel giardino dello studentato presso cui alloggiamo.

Il giorno 20 agosto è un giorno importante perché a Sarajevo presso i locali di Sprofondo nella Parrocchia di Dobrinija abbiamo inaugurato l’ambulatorio sociale di fisioterapia “Casa Angela – L’ambulatorio per tutti” dedicato alla nostra amica Angela Bozzer. La predisposizione di questo ambulatorio è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione con Alphamed che ha fornito gratuitamente le attrezzature necessarie. Lasciamo Sarajevo e scendiamo a Konijc presso i locali della Merhamet dove ci attende Nazif, responsabile della sede di Konijc, con il quale collaboriamo ormai da molti anni e si è ormai consolidata una profonda stima reciproca. Presso il magazzino della Merhamet scarichiamo pannoloni e i materiali che nei viaggi precedenti avevamo concordato. Nel piccolo ufficio incontriamo le famiglie del progetto “Aiutami a non andare in Orfanotrofio” a cui consegniamo i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro e da Daniela e Marco di Gambolò e il previsto aiuto economico. Anche in questo viaggio parliamo singolarmente con ogni famiglia per sapere l’evoluzione della situazione e modulare l’aiuto sulla base delle effettive esigenze di ogni famiglia. Di volta in volta la situazione si modifica, un lutto, una malattia, un lavoro perso e uno ritrovato; questo è il fondamento del progetto: seguire le famiglie giorno dopo giorno nel divenire della vita con l’obbiettivo di fornire l’aiuto nel momento del bisogno e aiutare a camminare, chi dopo il periodo di aiuto, può proseguire da solo. Incontriamo inoltre i bambini malati a cui consegniamo le medicine. In questa cittadina la nostra Associazione porta avanti ormai da 6 anni il progetto “Fisioterapia quotidiana“attraverso il quale il fisioterapista dell’Associazione incontra settimanalmente i bambini disabili seguiti e verifica i progressi e dà le consegne alle famiglie per la settimana. Il servizio viene svolto in collaborazione con il Centro Sociale di Konijc che ci ha messo a disposizione una palestrina della scuola. Il progetto nasce dall’esigenza di assicurare ai bambini e ragazzi più disagiati un servizio di fisioterapia che altrimenti non esisterebbe se non per i più benestanti. Lasciamo Konijc e scendiamo a Dreznica per verificare i progressi della famiglia di Kadira. La casa dopo i lavori è in buone condizioni e tutto è pulito; anche a loro lasciamo un abbondante pacco famiglia e salutiamo. Alle 18 siamo alla Sacra Famiglia di Mostar dove scarichiamo un buon numero di pannoloni e nel giardino partecipiamo alla messa celebrata da Don Giovanni. Alle 20 arriviamo a Medjugorie per riposare e organizzare gli altri giorni di viaggio.

Il 21 agosto al mattino alla 6.30 saliamo sulla Collina delle Apparizioni per la preghiera comunitaria guidata da Don Giovanni e poi dedichiamo un pò di tempo alla preghiera personale davanti alla “Gospa” affidando a Maria tutte le persone, le intenzioni e i pensieri affidatici e custoditi nel nostro cuore. Alle 10.30 partiamo per Capljina destinazione campo profughi di Tasovcici. Lì con una temperatura di 42 gradi distribuiamo pacchi famiglia preparati al momento con pasta, riso, olio, biscotti, dadi, pelati, legumi, latte, marmellata, detersivi piatti e corpo e sapone di marsiglia, il tutto modulato secondo il numero dei componenti la famiglia. Dopo la distribuzione salutiamo i nostri amici e ci spostiamo a Hobina dove risiedono ex profughi in difficoltà e ai quali consegniamo pacchi famiglia preparati da Daniela e Marco di Gambolò Rientriamo a Medjugorie in tempo per partecipare al programma di preghiera internazionale.

Sabato 22 al mattino partiamo per Mostar. La prima destinazione è la famiglia di Mirsada per la quale la situazione strutturale della casa del comune è in continuo peggioramento. Visitiamo poi la famiglia di Djenana e incontriamo i due bimbi, promettendo ad Ajla che in questo anno potrà seguire la sua passione ed iniziare un vero corso di danza classica anziché imparare soltanto guardando la televisione. Alle 11.00 presso la Santa Famiglia incontriamo alcuni bambini e ragazzi malati; Faris a cui diamo tutti i materiali per le medicazioni; Borislav e Robert i due bimbi di Mostar con problemi ai piedi e per i quali nel mese di settembre finalmente è previsto l’intervento con costi a carico dell’associazione ed infine un bimbo affetto da epilessia.  Alle 12 ci spostiamo all’Orfanotrofio di Mostar dove abbiamo appuntamento con la direttrice per parlare dei progetti portati avanti dall’Associazione e per verificare, come ogni anno, l’opportunità di modificare o integrare qualcosa dei progetti stessi. Dopo una bella chiacchierata si decide di proseguire con i progetti in corso (corso cucina – danza – musica – arti espressive e  doposcuola) e di aggiungere il progetto di logopedia perché come espresso dalla direttrice Dalida i bambini che hanno necessità di logopedia sono molti e non per tutti si riesce. Scarichiamo molti alimentari e prodotti per l’igiene e al termine ci offrono il pranzo e riusciamo a mangiare insieme ai bambini. Alle 16.30 rientriamo a Medjugorie e alle 19 partecipiamo al programma serale di preghiera con l’adorazione. Dopo cena ci raccogliamo per un momento di preghiera di lode comunitaria con Don Giovanni.

Venerdi 23 agosto si rientra a casa con partenza alle 5.00.

Grazie Maria perchè ci hai aiutato a dare e fare il nostro meglio con gioia e serenità, illuminando il nostro cammino e dandoci la forza di affrontare difficoltà, paure e insicurezze.

Grazie Maria che ci hai permesso di essere le tue mani tese verso il prossimo sofferente perché malato, orfano, solo, abbandonato, anziano, arrabbiato, depresso.

Grazie Maria perché in questo viaggio ci hai accompagnato in ogni incontro, in ogni mano stretta, in ogni abbraccio, in ogni lacrima, in ogni storia drammatica ascoltata; senza il tuo aiuto non saremmo riusciti a vedere, ad ascoltare a comprendere e a cercare di condividere la sofferenza dei fratelli

 

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